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Le Pmi pagano più tasse rispetto alle grandi industrie

Le piccole imprese pagano più tasse di quelle grandi.  Il contribuente più piccolo paga infatti l’11% in più di tasse delle grandi attività del settore industriale.

Più precisamente  nel 2018 i lavoratori autonomi e le piccole imprese hanno versato al fisco 42,3 miliardi di euro (pari al 53% degli oltre 80 miliardi di imposte versate da tutto il sistema produttivo). Tutte le altre, prevalentemente medie e grandi imprese, invece, hanno corrisposto 37,9 miliardi (il 47% del totale). I piccoli hanno quindi versato 4,4 miliardi di tasse in più rispetto a tutti gli altri.

Il fatturato delle grandi imprese è pari al 32% del totale

E questa differenza è tanto più rilevante quanto più ingiusta fiscalmente se si guarda il rapporto fra grandi e piccole imprese sul nostro territorio. Il numero delle grandi imprese in Italia (quelle con più di 250 dipendenti) è ormai ridotto al lumicino. Viceversa le Pmi rappresentano l’ossatura principale del tessuto economico e manifatturiero italiano. Numericamente le grandi imprese sono circa 3.200 e rappresentano meno dello 0,1% del mondo produttivo italiano. Ciò nonostante, il fatturato di queste (911 miliardi) corrisponde al 31,9% del prodotto complessivo che annualmente ammonta a 2.855 miliardi di euro. Il valore aggiunto, sempre delle big company, è pari al 32,7% del totale.
Se il dato nazionale in termini assoluti è di 702 miliardi, la quota in capo alle imprese con più di 250 addetti è di 230 miliardi. Anche in termini di occupati, infine, il risultato del confronto con le Pmi è appannaggio di queste ultime. Su una platea di occupati nel settore privato di oltre 14,5 milioni di addetti, solo 3,1 milioni (pari al 21,4% del totale) è alle dipendenze di una grande impresa.